MANIFESTO
Pensare al futuro di una città non significa mettere al centro le persone o le istituzioni o le idee. Il futuro di una città passa necessariamente dai talenti che possiede: usiamo il termine biblico, perché è l’unico che racchiude in sé tutto il senso necessario per esprimere questa visione, del passato e di un possibile futuro. Il talento è una moneta dell’antichità che valeva molto, chili di oro. Aveva dunque un peso, un pondus, termine latino che significa tanto “peso” in senso fisico quanto “responsabilità” in senso morale. Il talento diventa sinonimo di valore pecuniario per esplicitare una missione, una vocazione, una chiamata che è per la realizzazione del singolo – il termine più corretto sarebbe compimento – e contemporaneamente quella di tutti, oggi diremmo il bene comune.
La nostra visione di città è dunque quella in cui si mette al centro il talento della persona, qualunque esso sia.
Quel talento diventa la bellezza che riconosciamo camminando per strade e giardini, una bellezza senza autori benché gli autori ovviamente ci siano. Ma il talento è così: si esprime senza troppo bisogno che ci siano firme in calce a tutto.
Quel talento diventa impresa, lavoro, innovazione, green economy che riconosciamo nella costante tensione a trovare soluzioni originali a problemi vecchi e nuovi, spesso poi traslocate altrove, in città e luoghi dove il nome conta più del talento, la narrazione spesso più della sostanza o perlomeno necessaria in un tempo in cui la sostanza non è più auto-evidente e necessità di continue narrazioni. Ma il talento è così: si esprime per generare lasciando che il generato, come un figlio, faccia la sua strada.
Quel talento trasforma le connessioni in relazioni che talora, è vero, diventano corporazioni laddove non vengono alimentate, ma nello stesso tempo sono anche famiglia, rete solidale, rete affettiva e fa della città una città policentrica, con tante città al suo interno mai le uno contro le altre, ma ciascuna fiera di se stessa. Ma il talento è così: è fatto per unire, non per dividere, per raggruppare, non per etichettare.
Questo fa sì, però, che talora la città dimentichi i suoi talentuosi figli, faccia fatica ad accogliere chi viene da fuori e chiede, così come avviene fuori, di essere riconosciuto più per nome che per talento, più per medaglie che per imprese. Così i giovani vanno altrove, la classe dirigente invecchia e si chiude in se stessa ed il capitale sociale rischia di essere disperso o, più semplicemente, non riconosciuto e valorizzato.
La città dunque riprenda a mettere al centro il talento, dichiarando che lo sa fare, che lo vuole fare e che, sì, farà fatica ad intitolare vie e piazze di quei portatori di talento, ma restituirà in bellezza per tutto, economia sostenibile e centri in cui ben vivere e ben fare, coloro che, con umiltà, avranno la gioia di vedere riconosciuto e forse scoperto il loro talento.
MISSIONE
La città è un organismo molecolare complesso, composto da un groviglio di flussi di informazioni, reti immateriali e materiali, rapporti economici, sociologici, filosofici ed antropologici organizzati all’interno di un sistema urbanistico.
RT è un’organizzazione no profit che si impegna nella lettura di questi sistemi, nelle logiche storiche che hanno determinato un particolare fenomeno e scientificamente identifica una diagnosi che può tradursi in terapia.
Il ruolo di RT è quello di utilizzare il proprio lavoro di indagine scientifica e culturale come strumento di pressione nei confronti degli attori politici e come connettore all’interno di una socialità sempre più polarizzata.
COSA FACCIAMO
Reloading Torino persegue finalità culturali attraverso la promozione e la realizzazione di iniziative di studio e di ricerca in materie economiche, giuridiche, sociali e ambientali a livello locale, regionale e nazionale, in materia di innovazione tecnologica, pianificazione territoriale, lavoro, assistenza, sicurezza, salute, istruzione e formazione, ambiente, finanza ed economia, al fine di sviluppare e promuovere le varie potenzialità del territorio con l’intento di estendere connessioni in una logica di squadra e di sistema.
Il nostro metodo di lavoro si fonda su tre capisaldi fondamentali:
- Orientare – Offrire una mappa che permetta di interpretare i modelli di sviluppo di un determinato sistema urbano complesso a tutti i soggetti che sono coinvolti
- Abilitare – Generare consapevolezza e costruire i presupposti affinché tutti i soggetti coinvolti possano sentirsi rappresentati all’interno di un sistema di relazioni
- Connettere – Costruire ponti e collegamenti laddove la struttura urbana socio economica ha fallito o ha abdicato al suo ruolo